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Giulia Lassandro

 Psicologa clinica 

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Ansia. Caratteristiche, sintomi e cura

2024-10-10 16:49

Dott.ssa Giulia Lassandro

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Ansia. Caratteristiche, sintomi e cura

Il termine ansia si riferisce a un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di una minaccia

L’ansia è un’emozione condivisa da tutte le persone. Con il termine ansia si fa riferimento a un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di una minaccia. Si tratta dunque di una sorta di campanello d’allarme che svolge l’importante funzione di segnalare che qualcosa non va. Entro certi livelli è necessaria in quanto ci permette di affrontare i problemi quotidiani con la grinta necessaria per la loro risoluzione. Entro livelli minimi la possiamo definire come motore del progresso.

 

Le caratteristiche dell’ansia

 

L’ansia è un’emozione tipicamente umana in quanto per provarla è necessario quello che Damasio chiama il Sé autobiografico che genera la coscienza estesa, la quale consiste nella percezione di una estensione di sé nel passato e nel futuro e dunque di una unicità nella continuità del cambiamento vitale (Damasio, 2000). Questo significa che quanto più è lungo il periodo di tempo che riusciamo a immaginarci nel futuro, più è possibile immaginarvi delle minacce. 

L’ansia per certi versi è un’emozione simile alla paura; ciò che le accomuna è la percezione di pericolo imminente e la reazione somatica di allarme caratterizzata da un aumento del tono adrenergico che prepara l’organismo a reagire alla minaccia. Tuttavia, si differenziano poiché la paura dispone l’organismo ad agire e cessa quando il pericolo si allontana. Al contrario, nell’ansia il disagio è prolungato e si configura come una sensazione di tensione e di aumento della vigilanza. Diventa dunque tensione e irrequietezza che fa sperimentare alle persone una sensazione di pericolo imminente, ma vago e molto spesso di origine sconosciuta. 

 

I sintomi dell’ansia

 

Quando lo stato ansioso tende a persistere in assenza di una condizione di pericolo si ha a che fare con un disturbo d’ansia. In tal caso la persona sperimenta dei sintomi che creano disagio, malessere e possono essere a loro volta percepiti come una minaccia facendo sentire la persona in balia di un’attivazione psico-fisica intensa e fuori dal controllo personale. 

 

Sintomi fisici dell’ansia:

  • Palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca
  • Dolore toracico
  • Mancanza di respiro
  • Vertigini e sensazione di giramento di testa o di svenimento
  • Sintomi gastrointestinali come tensione e/o dolore addominale, nausea ecc. 
  • Tensione muscolare
  • Sudorazione eccessiva
  • Disorientamento 

 

Sintomi cognitivi dell’ansia:

  • Senso di vuoto mentale con difficoltà a ragionare lucidamente 
  • Senso crescente di allarme e pericolo
  • Pensieri negativi e/o insorgenza di immagini, ricordi 

 

Sintomi comportamentali dell’ansia:

  • Evitamento di situazioni o luoghi che possono generare ansia. 
  • Agitazione e irrequietezza 
  • Aumento o diminuzione dell’appetito 

 

Questo ha un impatto molto forte nella vita della persona che può sperimentare una limitazione nella propria libertà. Alle volte può comportare la messa in atto di comportamenti volti ad evitare di restare da soli o di spostarsi in autonomia richiedendo la presenza di una persona. L’ansia può essere percepita come se non si avesse più il controllo della propria vita. 

 

Il circolo vizioso dell’ansia 

 

Quello che trasforma l’ansia in un disturbo d’ansia è il fatto che l’ansia stessa da segnale di pericolo diventa prova evidente che ciò che più di teme si sta realizzando. Una volta attivata la valutazione di pericolo si crea un circolo vizioso che tende a rinforzare e a mantenere gli attacchi d’ansia. Vale a dire si crea quella che può essere definita “la paura della paura”. La persona, dopo aver provato la spiacevole esperienza della sintomatologia ansiosa teme che possa presentarsi nuovamente sviluppando ansia anticipatoria

Le modalità con cui l’ansia si mantiene sono molteplici. Ad esempio, si tende ad avere un’attenzione selettiva verso tutti gli stimoli che potrebbero essere considerati pericolosi e a trascurare quelli potenzialmente rassicuranti. Si tendono a mettere in atto delle strategie protettive come l’evitamento e il controllo. Una delle principali componenti dell’ansia è il rimuginio, una forma di pensiero ripetitivo i cui contenuti sono perlopiù basati sulle preoccupazioni che potrebbero verificarsi nel futuro. Questa modalità di pensiero potrebbe essere considerata come una sorta di controllo ma contemporaneamente tende ad innalzare lo stato di irrequietezza e di ansia rendendo la persona insicura, spaventata dalla pericolosità del futuro. 

 

Trattamento e cura dell’ansia

 

Il trattamento d’elezione per la cura dei disturbi d’ansia è la psicoterapia. L’obiettivo principale è identificare i fattori che intercorrono ad alimentare e a mantenere il circolo vizioso. Prendere consapevolezza di tali meccanismi aiuterà la persona a interrompere il ciclo di tensione crescente attraverso l’individuazione dei pensieri disfunzionali e l’apprendimento di tecniche utili per diminuire l’impatto delle sensazioni somatiche dell’ansia sul corpo come le tecniche di rimodulazione dell’attenzione. Altre tecniche utili per il trattamento dell’ansia sono le tecniche di rilassamento e gli esercizi di respirazione. In alcuni casi è possibile integrare un trattamento farmacologico da svolgere in parallelo al percorso di psicoterapia. 


 

Bibliografia:

  • Dimaggio G., Ottavi P., Popolo R., Salvatore G. (2019) Corpo, immaginazione e cambiamento. Terapia metacognitiva interpersonale. Raffaello Cortina, Milano.
  • Sassaroli S, Lorenzini R., Ruggiero G. M. (2006), Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Rimuginio, controllo ed evitamento. Raffaello Cortina, Milano
  • Wells A., (2018). Terapia metacognitiva dei disturbi d’ansia e della depressione. Tr. it Erickson, Trento. 

 

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